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Medico Fisiatra, Medico Ayurvedico diplomato c/o Ayurvedic Point (Corso di Master quadriennale in Medicina Ayurvedica), insegnante di Yoga, oli essenziali

lunedì 9 novembre 2020

ALIMETAZIONE AYURVEDICA: I SEI SAPORI

 


La medicina ayurvedica dà molta importante all’alimentazione per il mantenimento della salute. Nel testo tradizionale Caraka Saṃhitā troviamo scritto:

“Il cibo sostiene la vita degli esseri viventi. Tutti gli esseri viventi nell’universo richiedono cibo. Carnagione, chiarezza, bella voce, longevità, genialità, felicità, soddisfazione, nutrimento, forza ed intelletto, sono tutti condizionati dal cibo.” – C. S. Sūtrasthāna 27, 349

Quindi il cibo non rappresenta solo una necessità per sostenere la fisiologia del corpo, ma è fondamentale anche per la salute a 360 gradi anche in senso mentale ed emozionale.

In generale non esiste una dieta adatta a chiunque, la dieta ideale dipende dalla costituzione, età, attività giornaliera, eventuali patologie. La cosa fondamentale per approcciarsi in modo corretto all’alimentazione è la consapevolezza, ascoltare in profondità il nostro corpo per comprendere cosa ci fa bene e cosa no (attenzione il nostro corpo, non la nostra mente che ci inganna), vivere in armonia con l’ambiente e quindi scegliere alimenti di stagione e il meno processati possibile, osservare il cibo per comprenderne la natura.

È inoltre molto importante come si mangia (abbiamo già parlato in un altro post di questo argomenti) e in che condizioni è il nostro potere digestivo.

Uno dei concetti chiave per capire l’alimentazione ayurvedica è il concetto di Rasa (sapore), essi ci aiutano per scegliere l’alimentazione adeguata e combinare i vari alimenti. i sapori derivano dalle varie combinazioni dei cinque elementi che sono presenti in ogni cosa.



I sapori sono percepiti attraverso il senso del gusto quando il cibo viene a contatto con la lingua; essi sono sei:

MADHURA (DOLCE): terra + acqua.

Non si tratta propriamente del sapore dolce come quello che intendiamo noi (lo zucchero e i dolci tanto per intenderci), ma il sapore dolce riguarda tutti quegli alimenti che nutrono il corpo, che danno struttura accrescono i tessuti corporei. Il sapore dolce favorisce la crescita, dono calma e stabilità, ma attenzione in eccesso potrà causare diabete, obesità, problematiche cardiache, sonnolenza, pigrizia e rallentamento della digestione. Le qualità del sapore dolce sono pesantezza, untuosità, umidità e freddezza; a causa di queste qualità opposte a quelle del fuoco digestivo un eccesso di sapore dolce andrà a rallentare la digestione. Aumenta Kapha e tende a ridurre Vata e Pitta. I principali cibi caratterizzati dal sapore dolce sono: pasta, grano, riso, cereali, latte, burro, legumi, frutta e ovviamente anche miele e zucchero.

AMLA (ACIDO): terra + fuoco.

Il sapore acido è uno stimolante di appetito e digestione aumentando il fuoco digestivo favorendo assimilazione ed evacuazione (grazie all’elemento fuoco), inoltre nutre e dona energia al corpo (grazie all’elemento terra). Le sue qualità sono caldo, untuosità, leggerezza. Aumenta Pitta e Kapha e riduce Vata. Esempi di cibi con sapore acido sono: frutta acida, yogurt, aceto, pomodori.

LAVANA (SALATO): acqua + fuoco.

Anche il sapore salato accende il fuoco digestivo e aumenta l’appetito grazie all’elemento fuoco. L’eccesso di sapore salato può andare però a provocare irritazioni, prurito e gonfiore. Le principali qualità del salato sono pesantezza, calore e umidità. Aumenta Pitta e Kapha e pacifica Vata. Il sapore salato lo troviamo nel sale marino, e nel salgemma.

KATU (PICCANTE): aria + fuoco.

Il piccante accende il fuoco digestivo (come facilmente intuibile dalla preponderanza dell’elemento fuoco), è il sapore più stimolante per la digestione. Possiede le qualità di leggerezza, secchezza e calore. È anche un purificante (aumenta le secrezioni nasali, diminuisce il gonfiore, agisce favorevolmente in caso di parassiti intestinali). Ma attenzione, in eccesso porta a disidratazione, irritazioni e irritabilità. I cibi che contengono maggiormente questo sapore sono: pepe, peperoncini vari, aglio, cipolla, zenzero, tutte le spezie piccanti e ravanelli.

TIKTA (AMARO): aria + etere

Il sapore amaro ha proprietà purificanti, diminuisce la ritenzione idrica, è tonico per il fegato e stimola la digestione. Aiuta anche nel caso di parassiti e vermi. In eccesso disidrata. Le sue qualità sono freddezza, leggerezza e secchezza. I cibi in cui è più presente il sapore amaro sono le erbe spontanee come il tarassaco e la cicoria, la curcuma, il fieno greco, il rabarbaro. Aumenta Vata e riduce Kapha e Pitta.

KAĀYA (ASTRINGENTE): aria + terra

Il sapore stringente è secco, freddo e leggermente pesante. Per capirci l’astringente è quella sensazione di “allappamento” quando mangiamo un frutto non ben maturo. L’astringente ha proprietà antinfiammatorie, purificanti e disidratanti. Lo troviamo come sapore secondario in alimenti come: patate, the, cavolo cappuccio e cavoletti di Bruxelles, melograno, frutta acerba (per esempio cachi e banane).

Una dieta equilibrata dovrebbe contenere tutti questi sapori nella giusta proporzione; infatti, Caraka ci dice:

“Questi sei sapori se impiegati nella giusta dose e nel modo appropriato, da soli o in combinazione, sono di sostegno per tutte le creature, ma se impiegati diversamente sono di detrimento. Il saggio li impiegherà nella giusta dose e nel modo corretto per derivarne beneficio” – Caraka Saṃhitā Sūtrasthāna 26, 44

BIBLIOGRAFIA 

  • "La saggezza del cibo" di Barbara Bergnach e Valter Ravasi
  • "La cucina ayurvedica" di A. Morningstar e U. Desai
  • "Āyurveda" di F. J. Ninivaggi
  • https://healthyayurveda.com/

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