Nel mondo occidentale lo Yoga è sempre più visto come un’attività
fisica di moda, cool, proposto da palestre, influencer e personaggi famosi. Lo Yoga
viene presentato come un’attività prettamente fisica per dimagrire, scolpire,
migliorare postura e mal di schiena o togliere lo stress della vita quotidiana
sedentaria. Certo lo Yoga è anche tutto questo ma è decisamente molto di più altrimenti rischia di essere per pochi belli, magri ed elastici che riescono a fare posizioni quasi circensi e fotogeniche.
Alla parola Yoga sono state date diverse traduzioni:
collegare, unire, legare insieme i fili della mente; sostanzialmente mente e
corpo si collegano in modo che siamo completamente presenti nel momento della
nostra pratica. È stato anche tradotto come l’unione dello spirito individuale
con l’Anima universale, l’unione del corpo con la mente e della mente con l’anima.
Per raggiungere questo stato di “unione” possiamo percorrere diverse discipline
di Yoga con sfumature e caratteristiche diverse, quella che è più diffusa qui in
occidente è l’Hatha Yoga che utilizza molto le posizioni fisiche, corpo come
strumento per ottenere benessere fisico, mentale, spirituale e per elevare la
coscienza.
Se ci rifacciamo a uno dei testi classici dello Yoga tra i
più famosi, gli “Yoga Sūtra”
di Patañjali, gli asana
(le posizioni fisiche dello Yoga) sono solo uno di ben 8 passi. Otto gradini
che il praticante Yoga dovrebbe “salire”, seguire, per praticare davvero la
disciplina dello Yoga.
Patañjali
scrisse gli Yoga Sūtra
circa 2500 anni fa e in essi spiega il metodo con cui una persona può evolversi
e vivere in armonia con sé stesso.
Nei prossimi post vedremo a uno a uno tutti gli
otto passi descritti da Patañjali.
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